Parcheggiato.
A pettine. Venti minuti in anticipo. Fa freddo. Me ne sto in macchina e fumo
un'altra sigaretta. Una finestra. Vetro su vetro una finestra oltre il
parabrezza. Davanti a me. Tende tirate. Bianche. Luce fioca dentro. Sul vetro
l'addobbo frettoloso e sgraziato di una cometa luminosa messa in verticale. Di
forma incerta. Nella cornice affianco l'ombra nera scontornata di un gatto.
Immobile nel suo calmo respiro. Un balcone triste e solo a lato. Piccolo. Buio.
Una cella senza soffitto. Una scopa e uno stendino chiuso. Chissà perché il
tutto mi fa venire in mente la minestrina tanto da sentirne l'odore. E la
spugna del cuore s'inumidisce. Lentamente
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