Alberto

Alberto
" Bene vixit qui bene latuit "

mercoledì 14 agosto 2013

Post-it

L'italiano, inteso come individuo, è sempre stato anarchico. Questo spiega la difficoltà che tutti, dai Barbari in poi, hanno avuto nel tentare di governarlo. Ma l'italiano non è anarchico spinto da ideali, da valori che porta nel cuore e nell'intelletto, e che, se non altro tenta di tradurre in vita vera la propria amata utopia. No. Io penso che l'italiano sia anarchico nel senso di: faccio quel che mi pare. Stop.
Non sono i grandi dolori, le tragedie naturali o umane, i confini di questa o di quell'altra catastrofe che intaccano la nostra sanità mentale. Sappiamo tutti, inutile ripeterlo, che lì, solo lì, grazie a tremendi eventi, alla sofferenza che pare di non poter sopportare, alle perdite irrecuperabili, proprio lì noi cresciamo. No, ci si ammala per minuscole frustrazioni quotidiane. Ogni giorno ne accumuliamo un tot. Nel paese del "facciamo un po' quello che cazzo ci pare" non è difficile inciampare nel piccolo , insignificante in sé, episodio di analfabetismo civico. E senza rendercene conto, nella migliore delle ipotesi, alla sera, torniamo a casa e ammazzeremmo il primo che ci incontra ma ci limitiamo, e meno male, a mettere sul piatto il disco delle lagne, dei torti e delle ragioni, delle rivendicazioni ecc...insomma tutto quello che non abbiamo DETTO o FATTO durante la giornata. Una giornata senza atti di esistenza. Ma è così che, impercettibilmente o meno in sintonia con la tenuta della individuale costituzione emotiva, lentamente ci ammaliamo. Facendo raccolta di piccolissimi fastidi, di quotidiane sconfitte con la propria, sana, aggressività. E ci avveleniamo con la nostra stessa rabbia e supposta impotenza, finendo per portare rancore verso noi stessi, codardi e incapaci a reagire, a nostro proprio giudizio.
E qui, in questo nostro irrequieto territorio, di piccole e numerose frustrazioni quotidiane non resteremo mai senza. Negli uffici, nelle scuole, sul lavoro in genere, nel rapporto con le istituzioni piccole o grandi che siano, andando in automobile per le strade della città; avremo sempre a disposizione un ampio catalogo di occasioni per microfratture neuronali. Per sentirsi, a sera, desublimati.
L'italiano, assumendo un punto di vista ovviamente di carattere generale, è ingovernabile e intimamente diseducato sotto il profilo della sensibilità civica. E questa non è una cosuccia da nulla, a mio parere.
Buona serata a tutti.
Alberto

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