“Armida rosicchia il
suo bastone. Il mare e il vento hanno trovato la quadra. Si sono calmati. Calde
le pietre. La spiaggia è deserta. Rosicchia rosicchia dolce Armida. Io sto. Nel
cielo più stelle di quante possa tenerne. Un buona sera con saluti e risate
legate alla coda vola giù dalla via di sopra sgusciando tra le pieghe dei
sorrisi di uomini che si incrociano. Mi
passa ad ali spiegate proprio sulla testa. Si tuffa veloce ingoiato dal nero di
un'onda. Un tipo dà della puttana alla sua donna. E allora fai quello che vuoi.
Risponde lei calma. Rosicchia rosicchia dolce Armida. Sotto questa luce blu. Lo
sciabordio placido dell’acqua è un delicato pizzo a ornare di frange lo stupore
di quest’attimo”.
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