Il mio fiume
Denso ostinato
Tracima d’ossa
Fragile trincea
Nell’acido crudo
Dei passi gridati
Al vivere sordo
Che tira sul fondo
Così com’io sono
Con gli abiti a caso
Che io sia gesto
O che immobile sia
Abbraccio il mio
argine
Che stretto mi tiene
Sì che coraggio
E il nulla che viene
Sì che l’inutile
Ancor giovane voce
E il credere ancora
E l’ottusa tenacia
All’acqua che scorre
Aggiungano acqua
Quanta ne serve
A concepire il
profondo
Dove annegare la forza
Una volta raggiunta
Carezzando la terra
La chiara infinita
Morbida foce
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